La storia inizia in Arabia all'inizio del secolo scorso dove due sultani si sono appena sfidati in battaglia ed il vincitore, l'emiro Nesib, detta le condizioni per una tregua al suo rivale Amar.
Nessuno dei due potrà mai più avanzare diritti sulla Striscia Gialla e, secondo il costume locale, Nesib adotterà i due figli maschi di Amar, Saleeh e Auda, tenendoli con se come garanzia del loro accordo. Ormai cresciuti, Saleeh è diventato un guerriero desideroso di riunirsi al vero padre, mentre Auda è interessato ai libri dato da venire nominato "bibliotecario dell'emirato".
Un giorno un texano informa Nesib che il suo territorio è ricco di petrolio ma i sogni dell'emiro, di un futuro radioso per il suo regno, si infrangono quando si rende conto che il petrolio si trova proprio sulla Striscia Gialla.
Dopo che Saleeh viene ucciso nel tentativo di fuga per ricongiungersi al padre, Nesib organizza un matrimonio tra Auda e sua figlia, la principessa Leyla e anche se il matrimonio ha connotazioni politiche, l'amore tra i due giovani è un amore puro, nato sin dall'infanzia.
Grazie all'intercessione di Leyla, Nesib autorizza Auda a tornare a casa per incontrare il suo vero padre, Amar, riuscendo a dare un nuovo senso alla propria vita, abbandonando i libri e trasformandosi un carismatico leader nella battaglia epica per il controllo della striscia gialla tra i due regni.
Questa è la storia di questo film che, fin dall'inizio, mi ha ricordato Laurence d'Arabia film epico passato alla storia del cinema cosa che, a mio modesto parere, difficilmente capiterà a questo ultimo lavoro di Jean Jacques Annaud.
Sulla recitazione e sulla storia avrei, ed ho, parecchio da dire: prima di tutto ritengo che sia un film molto filoarabo teso a far apparire gli occidentali come delle sanguisughe decisi ad approfittare delle popolazioni del deserto pur di ottenere il petrolio e Antonio Banderas, che interpreta Nesib, fa la figura del fessacchiotto forse a causa di un doppiaggio molto scadente.
Sulla recitazione degli altri attori ho poco da dire: Freida Pinto si vede così poco da chiedersi come abbia fatto ad ottenere il proprio nome sul cartellone del film accanto a Banderas mentre sugli altri due che interpretano Auda ed Amar, che per me sono dei perfetti sconosciuti, aggiungo che mi hanno dato l'impressione di interpretare un film di propaganda tesa a far apparire gli arabi tutti buoni e gli occidentali tutti cattivi e dediti al vizio ed alla corruzione per ottenere ciò che vogliono.
Il film lo abbiamo visto presso THE SPACE CINEMA di Vimercate
Buona visione!
La Mora
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